giovedì 26 settembre 2013

NINo

E finalmente, il tanto atteso NINo è arrivato per posta! Well done!

Qui, in UK, per poter lavorare, pagare le tasse, avere l'assistenza sanitaria, bisogna avere il National Insurance Number.

Abbiamo fatto la domanda con Laura il 6 o 7 settembre, loro ti fissano un appuntamento per una intervista, a Neath, Swansea.
Daniella, si è gentilmente offerta di accompagnarci, visto che qualche anno fa abitava proprio lì. Eh, ci ha fatto trovare un parcheggio gratis, in un paese dove invece tutti i parcheggi sono a pagamento :-)

Durante l'intervista, ti chiedono varie cose, tra cui l'identità, dove risiedi, da quando, indirizzi, spelling, che cosa fai, che cosa facevi...

Nella lettera che inviano a casa, e anche quando si viene accolti in reception, ti chiedono se hai bisogno dell'interprete. Interprete? Oh, no, thank you, we don't need it!

Ed infatti, ci hanno intervistati contemporaneamente e separatamente, tutto è filato via liscio, senza alcun problema, si può proprio dire, una formalità, abbiamo impiegato più tempo per aspettare la verifica dei passaporti che non per fare l'intervista vera e propria!

Ora, con il nostro "magic number" basta solo mettersi all'opera, siamo qui per questo.

Carlo & Co.

written in Wales

sabato 21 settembre 2013

Flashback: cose italiane #1

La nostra casetta era qui ad aspettarci.

Difficile esprimere a parole la pena ed insieme la rabbia di avere una casa tutta nostra, con le nostre cose, le comodità e dover essere costretti ad andare via perché qui non abbiamo più un futuro, se non quello della rassegnazione al peggio.

Per farci passare la nostra permanenza nel "migliore dei modi", ho perso 3 giorni e mezzo del mio ritorno in i-taglia per mettere le parola "FINE" ad una truffa bancaria. Di che si trattava? Leggete qua la e-mail di aiuto che avevo scritto:

"Buongiorno, sono Carlo, ci siamo sentiti poco fa per telefono riguardo al problema della carta di credito.

E' una carta di credito che ho sempre avuto, che ho usato solo nel 1998, ma che mi è sempre stata inviata nuova alla scadenza.

Due giorni fa, al mio ritorno da un viaggio all'estero, ho trovato una Vostra lettera di addebito mensile di 2,51 euro, non è specificata alcuna spesa, se non gli interessi mensili di 0,03 euro, verificando nel Vostro sito trovo sempre gli stessi 0,03 euro da marzo in poi.

La lettera di addebito è stata emessa il 1 agosto 2013 e c'è scritto che il pagamento è da effettuarsi entro il 11 agosto 2013!

Ho tentato inutilmente tutti i numeri che ho trovato su internet per poter parlare con qualcuno (0432 aaa.aaa, 0432 bbb.bbb, 800 ccc.ccc, 02 dddd), risponde sempre un disco che mi permette solamente opzioni ma che non mi dà la possibilità di parlare con qualcuno per sapere:

- su che cosa sono dovuti quegli interessi
- se posso inviare l'assegno anche se fuori tempo massimo, senza incorrere in altre penali
- a chi devo inviare la carta di credito per il recesso del contratto

Ho inviato anche 3 mail ad indirizzi relativi a xx.com ma ottengo sempre le inutili risposte di fare riferimento ai numeri telefonici precedentemente indicati.

E' un vero muro di gomma.
Le sarei molto grato se potesse indicarmi la via per risolvere questo "problema", dal momento che la settimana prossima me ne tornerò all'estero per un tempo indefinito, volevo risolvere definitivamente questa cosa per non trovarmi altre sorprese in futuro.

In allegato troverà la lettera di addebito e una schermata degli interessi addebitati in un mese qualsiasi.

Ringraziando per la sua disponibilità e cortesia, Le porgo cordiali saluti."

E' la e-mail che ho inviato ad un'anima gentile che, alla fine, mi ha risolto il problema ma ho dovuto andare di persona nella filiale di Vicenza. Ho pagato i 2,51 euro e restituito/annullato la carta di credito. Si è scoperto che i 2,51 euro saltavano fuori da una lettera di cambio condizioni economiche mai arrivatami, del costo di 2 euro, sui quali sono sempre stati addebitati i 0,03 euro di interessi. La carognata, ben pianificata, è stata la stampa della lettera datata 1 agosto con l'obbligo di pagare entro l'11 agosto, ben sapendo che la cosa sarebbe stata impossibile, così poi avrebbero potuto aggiungerci tutte le altre spese di ri-invio comunicazione, penale per mancato pagamento entro il termine, ecc., ecc. Furbi, ma soprattutto onesti.

La vostra onestà vi ha fatto perdere almeno un cliente.

W l'i-taglia!

Italian credit card scam
Monthly due interest


Carlo & Co.

partially written in i-taglia

Stunned!

La permanenza qui in Wales sta riservando le prime sorprese.

Tanto per cominciare, avevamo contattato l'ufficio per avere info su come fare per iscrivere la piccola a scuola. Ci hanno detto che ci avrebbero mandato a casa un form da compilare. Dopo quasi 10 giorni, e nessuna risposta/lettera ricevuta, la nostra amica Laura li ha ricontattati. Indovinate? Non è risultato da nessuna parte il nostro nome, né la richiesta di informazioni. Oh-oh, stunned!

Il giorno dopo, ci siamo recati ad una scuola cattolica qui vicino, l'accoglienza è stata incredibilmente calorosa ed amichevole, la direttrice ci ha subito detto che avevano posto per la piccola, inoltre ci ha fatto fare una visita di tutto l'istituto che ospita i piccoli dai 4 anni in su, elementari comprese, ci ha presentati a tutti gli insegnanti presenti ed alla fine, hanno accolto la piccola nella classe che l'avrebbe ospitata... l'indomani! Nella classe di Elisa oltre ad una maestra, c'è un maestro, insegnano insieme. La piccola si è subito seduta sulle ginocchia della maestra e poi si è tolta il giubbotto... a proprio agio, no?

Descrivere a parole quello che abbiamo visto è veramente impossibile: l'istituto è vastissimo, ordinato, pulito, pieno di giochi, attrezzature informatiche, laptop wireless, pc con le cuffie, proiettori, sabbiere al coperto, campo di pallavolo-pallacanestro all'aperto, palestra dedicata, cucina industriale con, a occhio e croce, una dozzina di piastre elettriche, e dentro la cucina hanno anche le impastatrici per impastare il pane! Insomma, una scuola ricca di risorse! Oh-oh, stunned!

Ciò che salta subito all'occhio è la divisa o uniform: tutti gli scolari ne sono obbligatoriamente provvisti e ogni scuola ha la sua, diversa da tutte le altre scuole, con stemma e cravatta, sia maschi che femmine.

Un'altra cosa che mi ha colpito è il vedere strumenti musicali tutti in fila, lì insegnano piano, chitarra e canto. Oh-oh, stunned!

Il pomeriggio è stato tutto dedicato alla ricerca della divisa scolastica, cosa non proprio facile, visto che l'anno scolastico era già cominciato, inoltre non c'era nulla di prenotato per tempo, ma alla fine, tra un negozio ed un altro, siamo riusciti a vestire anche la nostra piccola Elisa come una vera studentessa inglese!

Elisa's uniform :)
Non riuscendo a trovare delle camicie azzurre manica lunga, in un negozio appartenente ad una grossa catena di abbigliamento, ci è stato detto che potevamo ordinarle sul loro sito internet e poi farle arrivare al loro negozio il giorno dopo, così avremmo potuto risparmiare i soldi della spedizione! Abbiamo scoperto, così, che è prassi comune ordinare qualcosa su internet e farla arrivare al negozio più vicino, infatti le camicie, alla fine, le abbiamo ordinate da un'altra parte ma seguendo lo stesso procedimento. Oh-oh, stunned!

Finalmente il tanto atteso primo giorno di scuola è arrivato, la piccola l'abbiamo affidata alle maestre e noi siamo andati in segreteria per consegnare tutti i documenti richiestici. La segretaria ci ha detto che lì, a scuola, fanno anche dei corsi per i genitori, tipo, corsi di IPAD, solo per citarne uno. Alla fine ho chiesto quanto sarebbe costata la retta scolastica per la piccola ma la segretaria non capiva cosa volevo dire. Ho spiegato che se noi vogliamo mandare i nostri figli a scuola, in i-taglia dobbiamo pagare una retta mensile. Mi è stato risposto che non c'era da pagare nulla, it's free, dovete pagare solamente il pranzo, se lo richiedete, 1.85 sterline a pranzo, perché se un genitore vuole, può mandare il figlio a scuola con la pappa preparata a casa e non c'è alcun problema! Oh-oh, stunned, stunned, stunned!

Inoltre, per finire, ci è stato caldamente consigliato di fare le domande per avere i benefit, in modo da avere delle esenzioni in quanto momentaneamente senza lavoro. Ci ha consegnato personalmente i moduli da presentare. Normalmente la cravatta e la cartella personalizzata viene pagata a parte, 6 pound, al momento di pagarla, la direttrice ci ha risposto "You don't have to pay, this is my welcome gift for you"! Oh-oh, stunned again!

Poi è stata la volta di richiedere un appuntamento per aprire un conto corrente, assolutamente necessario per pagare le tasse, le bollette, farsi depositare lo stipendio e i benefit. Ad una famosissima banca, con filiali in tutto il mondo, ci è stato risposto che, per avere un appuntamento solo per aprire un conto corrente, ci sarebbero voluti non meno di 10 giorni! Oh-oh, stunned!

Allora, con Laura, siamo andati a Newport e anche qui la stessa cosa, la conferma che bisognava aspettare 10 giorni, erano a corto di personale e il primo buco libero sarebbe stato il 25 settembre ed un deposito minimo di... 500 pound. Oh-oh, stunned!

Siamo entrati in un'altra banca, proprio di fronte alla uscita della prima, e qui siamo stati già più fortunati, l'appuntamento è stato fissato dopo soli 3 giorni!

Qui ci sono parecchie differenze nel modo di operare a cui siamo abituati. Intanto, ti dicono che stanno via 5 minuti per fare le fotocopie dei passaporti e stanno via... un'ora (certamente fanno delle verifiche a livello di interpol o altro per vedere se possono fidarsi), poi ti chiedono anche una prova dell'indirizzo in cui abiti, solitamente pretendono una bolletta o una tassa da pagare, tipo luce, acqua, gas.

Poi arrivano le vere sorprese:
1) in questa banca, non ho dovuto versare nulla, cioè il mio c/c attualmente ha un saldo di zero ed è perfettamente utilizzabile
2) per aprire un conto cointestato abbiamo fatto 2 firme, una a testa tra mia moglie ed io, con questo possiamo avere carte di credito, home banking, libretto degli assegni
3) ho chiesto quanto costava avere il conto corrente al mese e l'impiegato ancora una volta, come era successo a scuola, non ha capito cosa intendessi. Anche a lui ho spiegato che in i-taglia, noi paghiamo per avere il conto corrente, per usare l'home banking, per avere il bancomat, la tassa sui c/c. Greg è rimasto molto meravigliato e mi ha risposto: "it's all free, it costs zero", facendomi anche "0" con la mano!
Oh-oh, stunned, stunned, stunned!

A bank account in UK costs "zero"!

Ho chiesto alla mia amica Laura se era vero tutto ciò e la sua risposta è stata: "Yes he is telling the true, it is all free, when you go to cash points to get money out you dont get charged or if you do from other bank cash points or supermarket cash points free free free :), I forgot to tell you, I give it for granted that is like that everywhere."

Qui siamo in un altro mondo, o forse è il belpaese povero e disastrato ad essere un altro mondo, però viene molta rabbia a pensare come funzionano diversamente le cose in i-taglia.

Carlo & Co.

written in Wales

giovedì 12 settembre 2013

Return to Wales

Hello everybody,
siamo ritornati in Wales.

Lo so: eravate ansiosi di sapere come andava, ma qui non c'è mai un attimo di pace, ora abbiamo cominciato seriamente a cercare lavoro, ma dobbiamo in contemporanea correre dietro ad una rogna italiana, le solite cose vergognose, che rendono grande l'i-taglia e che, una volta in più, non ti fanno rimpiangere di essere andati a vivere all'estero.

In ogni caso, a tempo di record, abbiamo fatto il viaggio di ritorno di 1720 km in 20 ore e 24 minuti di guida effettiva, questa volta senza sbagliare nemmeno una strada, alla media di 84 km/h. Media "bassa", poiché siamo stati incolonnati per parecchio tempo, per incidente, in uscita dal terminal di Dover e anche nella cintura urbana di Londra, per gli effetti di un altro grosso incidente, avvenuto nei dintorni, e conseguente traffico spostato nelle altre strade.

Di tutti i viaggi che abbiamo fatto, è stato il viaggio più faticoso, sia per la stanchezza, sia per il caldo, che in Francia ha sfiorato i 34 gradi.

Finalmente, alle 21:03, siamo riusciti ad assicurarci un posto nel solito B&B di Calais, meritata doccetta, pizze della nonna, pane con l'uvetta fatto in casa e torta della nonna e finalmente... un lettoooooo!

Nota di merito: ri-segnalo il B&B di Calais, posto veramente tranquillo, pulito ed economico, disponibilità e cortesia degli addetti alla reception, parlano tutti inglese, inoltre, non è solo merito della stanchezza ma i materassi del B&B sono veramente di prima qualità, per un riposo veramente rigenerante.

Alla mattina di giovedì, siamo partiti per il ferry terminal, che questa volta è partito con 45 secondi di anticipo... tutto senza alcun intoppo.

Ed alla fine, here we are!

Alcune foto del viaggio... altre arriveranno prossimamente :-)

Here is Monte Bianco!
Monte Bianco, it seems like a golden mountain, isn't it?
Waiting to enter in Monte Bianco's tunnel...
Leaving Calais


Carlo & Co.

written in Wales

sabato 31 agosto 2013

A volte ritornano #1

Dopo aver finalmente deciso di rimanere in Galles, abbiamo dovuto fare il nostro primo rientro in i-taglia, sia per prenderci qualche vestito un po' più caldo, in previsione di passare il periodo invernale, sia per sistemare una miriade di piccoli e grandi problemi.

Ed allora, eccoci qua: il primo viaggio di ritorno dopo 2 mesi trascorsi in Galles, deciso all'ultimo secondo, prenotato il ferry il 21 agosto e salpati il 23, il ferry aveva 45 minuti di ritardo.

Questa volta ho deciso di by-passare l'insulso ed assolutamente inaffidabile navigatore GPS e di studiarmi tutte le strade su google maps e google street, ci siamo scritti tutte le strade da fare per non trovarci brutte sorprese.

Partiti alle 19:30, il viaggio è filato via liscio e senza alcun intoppo, attraversando tutta l'Inghilterra fino a Dover, quasi 360 km in 4 ore e 10 ed il primo vero lungo viaggio by night.

Una volta sbarcati a Calais, per la prima volta in 2 mesi, abbiamo visto la foschia continentale e ci siamo lanciati nel percorso autostradale fino alle 4, quando ho deciso di fermarmi per riposare, visto che il pomeriggio precedente non ero riuscito a chiudere occhio.

Un'ora e mezza di salutare riposo in cui tutti abbiamo dormito profondamente.
Alle 5:20 mi sono svegliato, mangiato qualcosa e poi siamo ripartiti.

Questa volta non siamo mai usciti dall'autostrada, abbiamo fatto delle soste per mangiare, riposare, sgranchirci le gambette e fare gas, ma la velocità media è gradualmente aumentata, andando ad attestarsi sui 92 e anche 93 km/h, su un totale di 1710 km e 18 ore e 50 di guida effettiva, non male, perché col viaggio di andata, avevamo impiegato circa 7 ore di più di guida, quando avevamo fatto strade interne, passando per Ginevra e la campagna francese e perdendoci nella zona sud di Londra...

Nonostante avessimo fatto solamente autostrada, il viaggio stranamente è sembrato più lungo, abbiamo attraversato immense campagne pianeggianti francesi, dove non si scorgeva una casa per decine di chilometri ma la campagna francese è veramente qualcosa di vasto e tutta coltivata.

Il viaggio in terra francese è stato veramente rilassante, senza traffico, con la solita segnaletica splendidamente chiara.

Il navigatore insulso ogni tanto si perdeva da solo ma nessuno lo badava, povero...

Alle 17:16 siamo finalmente transitati per il traforo del Monte Bianco, dalla parte opposta, una coda di 2,5 km...

L'arrivo a destinazione alle 22:15, dopo quasi 27 ore dalla partenza.

In totale, tra attese alla dogana, + il viaggio in ferry, più riposi, un sonnellino e rifornimenti vari, sono state quasi 8 ore di soste.


Carlo & Co.

written in i-taglia

giovedì 22 agosto 2013

Comunicazione di servizio

Hello everybody, we're going to come back home for a very few days, we have the ferry tonight @ 00:30. Arrival @ 24 august.
See you.

Carlo & Co.
written in Wales

domenica 18 agosto 2013

Tornare o restare? Restare o tornare?

Hello everybody, è tanto tempo che non ci sentiamo ma non avevo tanta voglia di scrivere, c'è stato molto da pensare.

Noi stiamo tutti bene ed il tempo qui tende sempre al bello, salvo qualche rara autunnale giornata di pioggia, come ieri.
Ma oggi c'è un sole caldo ed è molto ventilato.

Finito il corso di inglese, ho scritto e riscritto più volte il mio curriculum vitae, per vedere di trovare nuovamente impiego come operatore di sala macchine.
Nonostante il periodo di ferie, ho inviato il mio CV a quei davvero pochi che ricercavano "control room operators".
Fin'ora, il risultato non è stato tanto incoraggiante ma è ancora troppo presto per dire come andrà a finire. In ogni caso, non ne farò una malattia, se le cose non dovessero andare per quel verso, vorrà solo dire che non era destino. Chi puo sapere come andrà?

La novità? Stiamo qui.

Ci sono troppe cose da fare...

For those asking me "when will we see something written in English?" I reply... maybe one day but... I don't want to cut off those friends who don't understand English.
Stay tuned.

Carlo & Co.

written in Wales

giovedì 25 luglio 2013

Domanda: vi manca l'i-taglia?

Oggi abbiamo festeggiato il primo mese di permanenza qui in Galles e qualcuno ci ha chiesto se ci manca l'i-taglia.

Premesso che ci siamo spostati con tutta la famiglia, che il cibo che mangiamo qui, ce lo scegliamo molto simile a quel che eravamo abituati, che non abbiamo fatto enormi sconvolgimenti nella nostra vita, che il meteo, fin'ora, è stato davvero meraviglioso, che la gente è disponibile e gentile, la risposta è.................................

NO!

Certo, ci mancano i genitori, gli amici, i vicini con il loro calore ed affetto ma, credete, qui non si sta male. Stiamo scoprendo molte cose che là da noi non esistono e, spesso, manca anche il tempo per scriverle qui, ma non verrà buttato nulla della nostra esperienza.

Un saluto affettuoso a tutti voi!

Carlo & Co.

written in Wales

martedì 23 luglio 2013

Già fatto?

Sembra quasi impossibile, ma sono già finite le nostre tre settimane di corso di inglese al College.

Bilancio: entusiasmante!

Our last day of school in Cardiff at CELT college :-)

Peccato non averci pensato prima...

Il corso è stato amabile, grazie al mio insegnante che è stato super, mi sono realmente goduto ogni momento del mio corso, i compagni di classe piacevoli e tutti provenienti da paesi diversi. Peccato aver finito lì...

Anche Caterina, adesso, apprezza quel che è stato fatto: per lei è stata un po' più dura, visto che l'inglese erano almeno 20 anni che non lo ripassava e anche perché ha dovuto "trangugiare" dosi massicce di grammatica.

E adesso?
Siamo alla ricerca di qualcosa da fare, per continuare l'affinamento della lingua, più che altro farci l'orecchio, perché una cosa è l'inglese in classe, un'altra l'inglese parlato dalla gente comune.

Carlo & Co.

written in Wales

giovedì 4 luglio 2013

So many differences...

A volte, può essere divertente scoprire le differenze tra noi "nel continente" e loro, qui nella terra di Albione. Si ha l'impressione che qui, per certe cose, siano bastian contrari :-) ma forse è solo per ricordarci che non siamo a casa nostra... e che non c'è un unico modo per fare le cose.

Questo post è "still in progress", a mano a mano che trovo cose nuove ed interessanti, lo aggiorno.

Di seguito una lista delle differenze trovate dopo circa una settimana di permanenza.

E' famosa ed è lo spauracchio di ogni automobilista: la guida nella carreggiata a sinistra (a cui, incredibilmente, ci si abitua molto velocemente).

Poi c'è il posto di guida a destra nelle auto fatte per il mercato UK, però le marce sono come le nostre e non speculari, cioè la prima marcia è rivolta verso il passeggero e anche tutti i comandi sul volante sono uguali ai nostri. In pratica, è come se avessero spostato il posto del guidatore da sinistra a destra, lasciando il cambio dov'è.

Driver seat on the right

Anche i semafori, sono sia a destra che a sinistra ma a me veniva un colpo ogni volta quando, svoltando, mi trovavo a passare col semaforo rosso a destra e verde a sinistra... perché il riferimento è sempre il lato sinistro della strada!

Sempre parlando di semafori, qui sono sincronizzati, difficilmente ti trovi un semaforo verde e 10 metri dopo uno rosso, come succede spesso e volentieri da noi.

Quando un semaforo rosso sta per diventare verde, si accende il giallo e si può già partire, prima che scatti il verde (questione di frazioni di secondo).

I gialli sono velocissimi... se è verde passi, ma se è giallo ti conviene fermarti immediatamente, se passi col rosso, ci saranno sicuramente 3-4 telecamere funzionanti che avranno immortalato l'impresa! In alcuni casi, ho visto il flash...

In molti incroci, è facile trovare un box giallo con tante linee oblique ed incrociate (junction box): significa che non bisogna fermarsi lì. In caso di incolonnamenti, se fossimo sopra all'area contrassegnata dal box giallo, potremmo impedire anche l'attraversamento dagli altri lati della strada.

Junction box

Parcheggiare può essere un problema se non si conosce la segnaletica: vietato lasciare l'auto in sosta dove ci sono linee doppie e tratteggiate, si può parcheggiare in tutti gli altri posti dove non ci sono linee.

Sempre per quel che riguarda il parcheggio, qui non esiste la regola di parcheggiare ad almeno 10 metri da un incrocio, si può parcheggiare proprio a filo dell'incrocio, rendendo spesso molto rischioso l'attraversamento o l'immissione in strada.

Se qualcuno vi lampeggia, vuol dire che vi lascia passare, non che avete combinato qualcosa e nemmeno che ci sono i "canarini"... (termine CB). Se vi lasciano passare, è buona educazione ringraziare sempre alzando la mano.

Di giorno, i fari non vengono accesi né in autostrada, né nelle strade secondarie e, per quel che riguarda la sicurezza, gli inglesi non scherzano, safety first!
Chissà come mai in i-taglia, dove c'è più luce, siamo obbligati ad avere sempre i fari accesi. Vi do un suggerimento? Se avete i fari accesi, consumate più carburante e se consumate più carburante, lo stato incassa più soldi di tasse e se incassa più soldi di tasse, può continuare a sperperarne ancora di più. O no???

In caso di neve, se le strade sono impraticabili, vi mandano un sms che vi invita a rimanere a casa, la giornata lavorativa vi viene pagata normalmente e l'azienda per cui lavorate, richiede un rimborso... allo stato... perché è sua la gestione delle strade.

I passaggi pedonali, in genere, sono segnalati da pali con sopra una sfera gialla (flashing beacons), contornata da led lampeggianti ed il pedone, qui, ha la precedenza su tutti.

Anche i dossi, sono diversi: sono come dei rigonfiamenti di asfalto che nascono in mezzo alla carreggiata, ce ne sono un'infinità, soprattutto nei centri abitati.

Poi ci sono le linee orizzontali a zig-zag, in prossimità di una fermata allo stop o semaforo.

Una cosa veramente spaventosa, sono i milioni di telecamere che sorvegliano le strade da ogni pilone della luce o semaforo, qui fare i furbi è pressoché impossibile, i limiti di velocità ed i semafori e le corsie preferenziali, vanno rispettati per non trovarsi a pagare... milioni di multe!
In i-taglia non potranno mai fare una cosa del genere, manca la rete e l'infrastruttura informatica per gestire una tale mole di informazioni. Qui si ha veramente l'impressione che qualcuno, da remoto, ti possa seguire passo passo ovunque ti sposti.

Come già detto, tutte le autostrade sono gratuite e molto frequentate, nessuno fà il gradasso e tutti viaggiano nel completo rispetto del codice stradale.

La velocità massima in autostrada solitamente 70 miglia (112 km/h) ma può essere anche 60 (96 km/h) o 50 (80 km/h) e anche 40 miglia (64 km/h), a seconda della pericolosità del tratto autostradale, del traffico e del momento.

Abbiamo già visto il connettore del GPL completamente diverso e distributori di LPG completamente self-service, come in Francia.

In i-taglia le mie finestre a ribalta si aprono completamente con la leva orizzontale, mentre, con la leva in verticale, si aprono a compasso, qui è esattamente il contrario.

Sempre parlando di finestre, qui non esistono balconi o tapparelle, al massimo vengono oscurate tramite tende o simili... dispersioni termiche a go-go!

Sempre parlando di case, i tetti non hanno spiovente ma sono a filo del muro.

Houses without sloping roof and cars parked near the cross, it's normal!

I rubinetti dell'acqua calda/fredda sono invertiti, a casa mia se vuoi aprire un rubinetto lo alzi, qui lo abbassi.

Se vuoi una nuova SIM per il tuo telefonino, te la puoi comperare ovunque per 1 sterlina (alcuni le regalano pure) e nessuno ti chiede documenti, codici fiscali o fà fotocopie. La compri, la carichi e la usi da subito. Esattamente come da noi???

Anche le prese di corrente sono diverse, tutte dello stesso formato e adatte a sopportare contatori di corrente decisamente più generosi dei nostri miseri 3 kW:

"The normal maximum capacity for individual domestic properties is 15 kW".

Cioè, 5 volte tanto la potenza "a-normale" che ci viene assegnata in i-taglia!
E' proprio il caso di dire, poveri noi!

Ed infatti sono comunissimi i bollitori istantanei da 3000 watt (per il tea o per avere l'acqua bollente in pochissimo tempo), e l'acqua della doccia viene riscaldata istantaneamente da una "scatoletta" (shower) 20 x 30 cm da 9500 watt: non si spreca acqua ed arriva calda, appena apri il rubinetto.

UK Shower

Ogni presa di corrente ha il suo interruttore incorporato, in modo che per scollegare l'apparecchio dalla rete, non serve staccare la spina, That's good!

Qui non ci sono praticamente mai temporali, se ci sono, sono un evento rarissimo, inoltre, una cosa che sorprende appena sbarcati qui, è la durata della giornata, molto strano avere ancora la luce alle 22:30, purtroppo nel periodo invernale, alle 16 qui è già notte.

Carlo & Co.

written in Wales

Fish and Chips

La magica Laura ci ha offerto il famoso "Fish and Chips" perché ha voluto che provassimo questa leccornia.

Tanto per non farci mancare nulla, ci ha portati in uno dove servivano porzioni davvero esagerate di patate fritte: con 2 porzioni, abbiamo riempito un sacchetto della spesa! E poi le salsine... Pietà!

Davvero buonissimo, se fatto bene e con l'olio fresco, è una goduria per il palato ma un vero affronto al nostro povero fegato ed alla linea! Da provare ma con cautela!

Carlo & Co.

written in Wales

Tutti a scuola d'Inglese!

Finalmente è arrivato il giorno di inizio del corso di inglese al college.

Lunedì 1 luglio, sveglia ore 6, partenza ore 7, arrivo in Cardiff ore 7:47, dopo 33 km, evitando quasi completamente il traffico dell'ora di punta.

Il nostro college è proprio nel cuore di Cardiff e ci hanno spiegato che, entrando in città prima delle 8, si riesce a trovare un posto per l'auto, dato che quelli che vanno a lavorare fuori città liberano il posto. Arrivando dopo le 8:15 i posti ritornano ad essere occupati. Non si può parcheggiare dove ci sono le linee gialle doppie e nemmeno in quelle bianche tratteggiate, riservate ai residenti e, vicino alla zona universitaria, non ci sono parcheggi a pagamento.

Siamo stati i primi ad entrare al college e siamo stati accolti con molta cortesia ed anche un po' di sorpresa, "It's very early, you can arrive later, the lessons starts at 9 o' clock" e spieghiamo che siamo così mattinieri perché arriviamo in auto e per evitare di rimanere imbottigliati nel traffico cittadino.

La segretaria ci fà accomodare in un'aula e ci accende un po' di PC connessi ad internet e ci spiega che possiamo usare la cucina ed il distributore automatico di bevande.

Nel frattempo, un po' per volta, fanno la loro comparsa anche altri studenti con i quali fraternizziamo velocemente. Ci sono un sacco di nazionalità diverse: araba, russa, cecoslovacca, libica. cinese, giapponese, koreana, taiwanese, tedesca e, naturalmente, italiana. E verso le 9 siamo tutti invitati a salire in aula.

Parla un giovane insegnante e ci spiega che, per poterci assegnare alla nostra classe, dovremo fare dei test, in modo da dare loro l'idea del nostro livello di inglese: un primo foglio con 25, frasi su cui scegliere tra 4 risposte diverse.

L'insegnante ci dice che, una volta completato il primo foglio, verrà subito controllato il risultato, se ok, allora ci verrà dato un secondo foglio con altre 25 domande. Se anche il secondo test avrà dato esito positivo, allora ce ne sarà un terzo... e poi un quarto, ma, dal modo in cui l'insegnante lo dice, sembra di capire che è una remota eventualità!

Si inizia, sono le 9:10, non c'è un limite di tempo e questo è già buono.

Via il primo foglio, passed, mi danno il secondo, passed, poi mi consegnano anche il terzo... passo anche quello e mi danno anche il quarto foglio!

In totale 100 domande, alle 10:30 consegno anche il quarto ed ultimo foglio e, dopo una mezz'oretta, dovrò sostenere un colloquio in inglese.

Caterina, nel frattempo, è stata più veloce di me ed ha consegnato con abbondante anticipo i fogli, fermandosi al terzo, non male per una che non ha mai più toccato l'inglese dopo la scuola.

Il colloquio con un'altra insegnante è piacevole e molto calmo, proprio stile British, mancava solo il thè, dove mi viene comunicato che i test non sono affatto andati male, dove mi viene chiesto che tipo di studi ho fatto, vogliono sapere di me, della mia famiglia e perché mi interessa così tanto imparare la lingua inglese. Spiego che il mio inglese l'ho studiato solamente alle scuole medie inferiori e che poi me lo sono tirato su tutto per conto mio e che sono lì per migliorare il mio inglese orale in ottica di uscire dal mio paese d'origine. Alla fine, mi viene detto che, per conoscere la classe in cui verrò destinato, bisognerà attendere il giorno dopo.

Finito il colloquio, veniamo riuniti nuovamente in aula e ci vengono presentate un sacco di utilissime informazioni sulla vita in UK e anche in Cardiff, dai numeri di telefono di emergenza, alle uscite d'emergenza, agli operatori telefonici in UK, ai consigli nel caso siamo ospitati presso famiglie inglesi, i vari DOs e DON'Ts. Ci viene raccomandato di non perdere mai il passaporto e ci vengono date vitali informazioni sulle nostre carte di credito, occhio a non farvele mangiare dal terminale ATM! Alla fine siamo omaggiati di una SIM card per il nostro telefonino :-) e raccomandano, fino allo sfinimento, la puntualità.

L'impressione iniziale è quella di una buonissima organizzazione, dettata da almeno 25 anni di esperienza in questo settore.

Martedì, finalmente ci chiamano ad uno ad uno per assegnarci definitivamente alla nostra classe.

Ci spiegano che ci sono 5 livelli, dal basic, all'intermediate, all'advanced, con i livelli intermedi. Caterina è stata assegnata all'intermediate, mentre io scoprirò solo in classe, di essere nell'upper-intermediate. Evvai!

La mia classe è composta da 8 studenti, 2 arabi, i russo, un libico, una taiwanese, un koreano, un cecoslovacco. Tra di loro, ci sono 3 ingegneri elettronici ed un dottore, una farmacista ed ho l'impressione che tutti abbiano un inglese migliore del mio.

Andrew, il nostro insegnante è veramente forte: amante dell'i-taglia e delle sue opere d'arte, anche con lui riesco a capire tutto ciò che dice ed è addirittura divertente riuscire a comunicare in una lingua nuova, in cuor mio sono felice di aver mantenuto viva, dentro di me, quella lingua studiata più di 35 anni fa!
Hanno avuto un senso le traduzioni dei brani dei CD musicali, sono servite le letture di manuali in inglese, è servito ascoltare le radio inglesi su internet, è servito ascoltare alcuni servizi di RT. Tutto è servito ed ora, l'inglese, sta diventando via via una lingua un po' più maneggevole.

Ad un certo punto, è stato bello poter spiegare alla classe il significato di "anthropologist" "a long and difficult word", l'etimologia della parola... dal greco antropos e logos... Certamente noi italiani abbiamo un vantaggio sugli altri, penso ai russi, agli arabi, ai cinesi, che non hanno nemmeno l'alfabeto in comune con noi, la lingua inglese ha molti termini, derivati dal latino e, una volta tanto, possiamo studiare con meno difficoltà. Se solo avessimo un sistema scolastico più serio... Andrew ci raccontava che, in tutti i paesi del nord Europa, l'inglese, pur non essendo la lingua nativa, viene parlata correntemente e capìta da tutti, con un eccellente livello di pronuncia e grammatica. Ed infatti ci diceva, che lì, in college, non troveremo mai norvegesi, svedesi, olandesi...
C'è qualche differenza con gli italici?

Carlo & Co.
written in Wales

domenica 30 giugno 2013

Eggs 'n bacon?

Voci incontrollate e pazzesche, raccontavano della difficoltà di trovare qualcosa da mangiare di "normale" per l'italiano che si rechi in UK. "Spedisciti un pochi di pacchi di pasta", suggeriva qualcuno... mentre la nostra amica Laura ci rassicurava che qui avremmo trovato qualsiasi cosa. Addirittura qualcuno raccontava che la pasta che si trova qui è "diversa" dalla nostra, secondo altre voci, anche se prodotta in i-taglia, ne veniva fatta una versione peggiore per l'export. Possibile? No.

Dopo quasi una settimana di permanenza in suolo inglese, possiamo dire che la nostra amica aveva pienamente ragione. Non bisogna avere timore, qui c'è tutto quello che eravamo soliti mangiare nella nostra terra. Noi, per motivi di comodità, ma anche di risparmio, ci riforniamo sia al Lidl, sia in altri supermercati della zona, si trovano le stesse confezioni, le stesse marche, con lo stesso gusto, con gli stessi pesi che siamo soliti acquistare in i-taglia.

Pasta, sughi, verdure, frutta, all'incirca hanno gli stessi prezzi che da noi. Si trovano perfino le mele della Val Venosta... Per alcune cose c'è molta più scelta, molte verdure che noi non abbiamo mai visto ed alcuni pesci veramente saporiti.

In teoria, la popolazione ha a disposizione tutto quel che servirebbe per un'alimentazione sana, ma ha anche a disposizione un sacco di schifezze di cui si nutre abitualmente. Come capita spesso di vedere, non hanno una cultura del cibo.

Una cosa che colpisce subito l'occhio girando per i supermercati, è il vedere un enorme numero di persone con problemi di gambe, gente che fà uso, nel migliore dei casi di bastone o di stampelle, e nel peggiore di carozzella. E non sono tutte persone anziane, ma anche persone attorno i 30 anni. Mi ricorda molto l'American Style; anche là hanno gli stessi problemi, sovrappeso e gambe non più funzionanti.
Che tristezza.

In giro si vedono molti Fish & Chips, al pub servono panini di carne esagerati.
Sarà che da poco tempo ho iniziato a leggere dei danni che porta una dieta ricchissima di proteine animali, latte e carne, ma ho veramente il sospetto che qui, l'alimentazione sbagliata sia la causa di parecchi malanni.

Curiosità: stranamente, qui, come unità di misura, usano il litro ed i grammi e fin'ora nelle confezioni, non ho mai visto galloni, pinte od once. Ma non disperate: rimangono ancora le miglia al posto dei chilometri.
Ed i gradi? Celsius o Fahrenheit? Celsius!

Carlo & Co.

written in Wales

Ready to go to school?

Domani inizieremo a frequentare il primo giorno di corso di inglese al college giù a Cardiff, per un totale di 3 settimane.

Abbiamo "scelto" Cardiff perché in questo periodo non c'erano tanti altri college aperti durante l'estate e più vicini al posto dove siamo ospitati, l'alternativa era venire qui in settembre, ma poi la stagione sarebbe stata meno favorevole per il viaggio ed allora...

Dovremo prima passare da un'amica di Laura, dove lasceremo in affido la nostra piccola Elisa e dove starà assieme ad altri bimbi piccoli che parleranno inglese ed italiano. Per lei imparare una nuova lingua sarà sicuramente meno stressante e forse più divertente.

Il viaggio in Cardiff sarà da ridere, la cosa che ora mi preoccupa di più è la strada, pur avendola già fatta un paio di volte per prova, non è proprio così facile da ricordare. Mille cose da stare attenti.

Driving to Cardiff
Non sono mai stato un amante del traffico cittadino e dovrò immergermi completamente in quello di una metropoli come Cardiff e proprio nell'ora di punta!

Ma sopravviveremo, se siamo qui, è proprio per seguire questo corso che dovrà farci acquisire un po' di sicurezza riguardo al nostro zoppicante inglese.

Time will tell and stay tuned for more news!

Carlo, Caterina & Elisa

written in Wales

venerdì 28 giugno 2013

Pronti... partenza... VIAAAAA!

Premessa quasi OT: un paio di giorni prima della partenza per il Galles, si erano bloccati gli scarichi della cucina-lavastoviglie, pertanto ho perso tempo ed infinite energie per tentare di sbloccare la situazione, risolta solamente grazie all'uso di una sonda da 15 metri con idropulitrice. Un sacco di lavori e preparativi che dovevo fare in quei giorni, sono stati eseguiti all'ultimo secondo o saltati di netto... compreso il riposo ed il sonno, sicché sono partito già stanco e stressatissimo. La mia valigia l'ho preparata un'ora prima della partenza... Ma alla fine, siamo partiti!

E così, sabato 22 giugno, verso le 22:30, dopo essere stati ospitati a cena dai miei genitori, siamo saliti in auto, con destinazione finale, Cwmbran, Wales, dove saremo ospitati dalla nostra AMICA Laura, che si è offerta di darci ben più di una mano per il nostro progetto, cioè migliorare il nostro inglese.

Il viaggio, fatto interamente in auto e guidato interamente da me, prevedeva le seguenti tappe:
  1. Orgiano (VI) - traforo del monte Bianco - Dijon - 770 km
  2. Dijon - Calais (ferry terminal, con prenotazione del ferry il 24, ore 9) - 570 km
  3. Dover - Newport - 360 km
In i-taglia, durante tutta la settimana precedente, le temperature massime sono arrivate a sfiorare i 40 gradi, pertanto siamo partiti vestiti molto leggeri e con 28 gradi, ma con alcuni vestiti un po' più pesanti da indossare a mano a mano che le temperature sarebbero scese.

La piccola Elisa, fortunatamente, ha dormito appena salita in auto :-)

Elisa's always sleeping...
e, nonostante il navigatore mi volesse mandare fuori dall'autostrada ad ogni casello, il viaggio è stato piuttosto rilassante, poco traffico, a parte le grandi città come VR, BS, BG, MI, ma normalmente sembrava di essere i soli in autostrada ed una luna piena bianchissima che ci illuminava il cammino.

Fatto GPL in un distributore nei pressi di Aosta, prima di iniziare la salita, e una sosta per mettere qualcosa nella pancia e poi... via di nuovo.

Siamo arrivati a Courmayeur alle 4:11, dopo più di 430 km percorsi.

Il carissimo pedaggio per l'attraversamento del traforo del monte Bianco, senza incrociare anima viva, a parte l'omino del casello. Tutto sommato, l'attraversamento è stato veloce, a dispetto dei 41,4 euro spesi per gli 11,6 km e poi... Bienvenue en France!

A Magland, sosta di riposo, chiuso gli occhi per un'oretta e staccato gli occhi ed i nervi dalla strada.

Ripartiti alla volta di... Ginevra, passando per la città e costeggiando per lunghissimi tratti il lago omonimo, abbassando la media del viaggio di un bel po'. Alla fine, siamo usciti dalla Svizzera ma passando sempre per strade secondarie, siamo arrivati a Dijon, verso le 10:20.

Qui ho provato l'ebbrezza di fare il pieno di GPL in un distributore self-service, che spettacolo! Ricordo che in Francia esistevano ancora 10 anni fa... E in i-taglia? Tranquilli, non li metteranno mai!

In Francia, ho trovato strade veramente bellissime, ottimamente manutenute, con una bellissima e chiara segnaletica e... pressoché inutilizzate. Abbiamo fatto centinaia di km su strade secondarie, in mezzo alla campagna, non trovando proprio nessuno. E sì che alla domenica la gente dovrebbe muoversi. Mah!

A Dijon e dintorni, abbiamo cercato inutilmente un hotel per riposare.
Gli unici 2 che abbiamo trovato avevano prezzi improponibili, 95-130 euro a stanza.

Dapprima abbiamo tentato di spostare la nostra ricerca nella strada verso Calais, poi, rendendoci conto che era inutile, vuoi per il mio oramai scarso livello di francese (l'avevo studiato 35 anni fa), vuoi perché sembrava non esserci mai nessuno cui chiedere ed ottenere informazioni utili, abbiamo deciso di riposare un po' in mezzo alla campagna fuori Dijon per poi ripartire alla volta di Calais.

Mangiato, dormito forse mezz'ora, e poi, via di nuovo, attraverso le strade interne ma ben presto, a causa dei limiti di velocità, mi sono deciso ad approfittare delle autostrade a pagamento, pur di arrivare in tempo per prenotare una stanza e dormire decentemente.

Questa seconda parte della tappa è stata molto movimentata, meteorologicamente parlando: siamo passati dal sole ai nubifragi un numero impressionante di volte, con raffiche di vento che spostavano l'auto e che rendevano necessaria una continua correzione di rotta per rimanere in corsia, con velocità di crociera tra i 100 e i 115 km/h.

Il paesaggio ci ha offerto centinaia di enormi generatori eolici e si capisce bene perché ce ne siano davvero così tanti.

Wind generators
Un'altra pausa in autostrada di poco più di mezz'ora e via di nuovo, sotto l'acqua.

La cosa interessante è che, pur essendo partito da casa senza aver riposato e senza aver dormito seriamente durante il viaggio, escluso qualche micro-sonno di meno di mezz'ora, durante le fermate, non ho mai accusato nemmeno un colpo di sonno o di stanchezza fisica, quando mi fermavo era semplicemente perché ero stanco di guidare. Come ex-turnista h24, so bene che cosa siano i colpi di sonno...

Siamo arrivati a Calais verso le 20:30, poi una veloce visita al terminal che avremo raggiunto l'indomani. In totale, 1355 km percorsi in 18 h. Una veloce ricerca dell'ufficio informazioni (chiuso), una rapida consultazione del tabellone elettronico e la scelta "ad istinto" del B&B che ci avrebbe ospitato, copia incolla nel navigatore e poi visita di perlustrazione. In meno di 2 minuti, alle 20:58 fissata la stanza, letto matrimoniale + letto a castello, con doccia, posto auto custodito, e prima colazione compresa. Il tutto per 74.45 euro. E' stato un vero affare, il posto si è rivelato tranquillo e pulito, il personale molto cordiale e disposto a parlare inglese.

La mattina, nonostante la sveglia alle ore 7, ci siamo ritrovati bloccati nel mezzo di un ingorgo che ci ha tenuti fermi per una 20ina di minuti, facendoci rischiare di perdere il ferry delle 9.
Fortunatamente il traghetto stava ancora imbarcando gli ultimi camion e siamo riusciti a salire sul ferry 10 minuti prima che partisse.

Leaving Calais from ferry

La piccola, dapprima smaniava per vedere la "barca" dove avremmo caricato la nostra auto, ma, una volta dentro la stiva, ha iniziato a gridare terrorizzata nel vedere tutti 'sti camion e corriere allineati uno dopo e a fianco l'altro.

Fortunatamente il terrore è passato quando ha scoperto la sala giochi elettronici...

Elisa is driving like a mad!

Elisa's fighting... look at the other boys...

Elisa on the motorbike

Now I'll let you see how to do...

Traversata piacevole e veloce, alle 10:50 eravamo già in suolo inglese!

White Cliffs of Dover

Ed eccoci a Dover, purtroppo il GPL è finito proprio sulla prima rampa per uscire dal terminal ma avevo letto che in giro c'erano un sacco di distributori ed avevo salvato nel PC anche il link con la mappa dei distributori GPL in UK.

Dopo una 70ina di km, senza aver incontrato alcuna stazione di rifornimento lungo l'autostrada, esco, deciso a trovare un distributore di gas. Gira di qua, gira di là, avanti, indietro, un paio di distributori mi dicono che lì, in zona, non sanno di distributori di LPG. Tiro fuori il mio PC alla ricerca di qualche rete WiFi aperta e... finalmente scopro un indirizzo a circa 8 miglia da dove siamo. Dopo nuove lunghe ricerche finalmente arriviamo alla pompa self service di LPG, prendo in mano la pistola e... sorpresa: l'attacco è completamente diverso dal nostro, il personale dei distributori, sempre gentilissimi e cordiali, mi dicono che non hanno mai visto riduttori per il mio bocchettone. E sì che è quello più standard possibile, quello che, in quasi tutta Europa, gli si attacca la pistola erogatrice direttamente.

Dopo aver tentato con 3 distributori diversi, ci rinuncio ed alla fine arriveremo fino a Cwmbran sempre a benzina. Sigh!

Ma, un po' tentando di uscire dalle strade secondarie, un po' sbagliando ad interpretare segnaletiche strane su 5 corsie, sbagliamo completamente strada e ci ritroviamo nella parte sud di Londra!

Qui le cose hanno cominciato ad assumere un tono decisamente poco rilassante: ogni miglio percorso ci inoltravamo sempre più, senza avere un'aiuto da parte del maledetto navigatore, purtroppo, riponendo troppa fiducia nel GPS, non mi ero scritto le varie autostrade da percorrere, pertanto non potevo sapere da che parte e cosa cercare per uscire da là.

Lanciato un S.O.S. a Laura, ci ha dato delle chiare indicazioni su che autostrade precorrere e finalmente siamo riusciti a riprendere la strada giusta, senza prima aver riempito la pancia e... il serbatoio della benzina! E guaaai a chi esce dall'autostrada, adesso! Caterina ha fatto la navigatrice e leggeva pezzi di SMS inviati gentilmente da Laura.

In tutto questo casino, il fatto di guidare a sinistra, è stata l'ultima delle preoccupazioni e dei traumi e, tutto sommato, siamo riusciti ad avere un buon viaggio, nonostante l'asfalto delle autostrade inglesi non sia così bello, liscio e silenzioso come quello delle autostrade francesi, in questo i francesi sono veri campioni.

Anche qui, in England, abbiamo visto enormi generatori eolici.

Pedaggio decisamente più umano di 6.2 £ sul ponte di Severn Bridge (l'unico pagamento fatto, le autostrade qui in UK sono tutte gratuite) ed arriviamo finalmente a destinazione alle 17:30, dopo 1771 km percorsi in 26 h 14' effettive.

Storia a lieto fine: parlando con Laura del problema del rifornimento di LPG, ci ha accompagnati in un posto dove lei aveva lavorato qualche anno prima e dove installavano impianti LPG. Laura è magica: mi hanno fatto avere il riduttore per il bocchettone che va bene per la mia auto e mi hanno fatto anche il pieno di LPG! Quando si dice, la donna giusta al momento giusto!

Se a qualcuno balena l'idea di venire qui in UK con l'auto a GPL, si procuri prima il giusto riduttore per le pistole LPG del Regno Unito.

A presto

Carlo, Caterina & Elisa
written in Wales

mercoledì 19 giugno 2013

Learn to Fly!

Ciao, mi chiamo Carlo e sono un giovane di 47 anni, senza lavoro da circa un anno e mezzo.

Per più di una ventina d'anni ho lavorato nell'Information Technology, mainframe, z/OS, facendo turni h24/365, in quella che, un tempo, è stata una delle più efficienti ed organizzate sale macchine o control room d'Europa.

Sala Macchine Vicenza
Sala Macchine Vicenza 2002
In questo blog, soprattutto per gli amici, conoscenti, vicini di casa, piccoli fans, ma anche no, racconterò di una nuova avventura che mi appresto a cominciare: il piano "E" o "exit" ovvero, la ricerca di un futuro diverso per me e la mia famiglia, possibilmente fuori da questo marcio manicomio che si chiama i-taglia.

Il mio piano "E" è nato un po' per volta, come unica alternativa all'asfissiante e mortale immobilismo nazionale. Purtroppo, anche se c'è ancora la voglia di lavorare, qui è di fatto impossibile. In Italia non c'è futuro, né per noi, né per i nostri figli. Siamo tutti morti.

Come primo step, vado in UK per migliorare l'inglese, lingua che conosco sufficientemente bene ma che non ho mai praticato oralmente, poi si vedrà.
Andiamo via tutti, moglie e figlia di 4 anni compresa.

In questi mesi di "preparazione", non ho ascoltato la maggioranza e la pressione di coloro che consigliavano di andare da solo, o andare in avanscoperta, io ho sempre detto: "o tutti, o nessuno". Ma perché negare alla mia famiglia la possibilità di migliorare o imparare una nuova lingua, conoscere nuove persone, vedere nuovi luoghi, condividere un'esperienza assolutamente nuova per noi? Perché separarci? In fondo, questa può essere vista come una vacanza turistica, dove porteremo a casa nuove esperienze ed un inglese migliore.

La moglie, fortunatamente, ha potuto usufruire di qualche mese di aspettativa, mentre la piccola ancora non frequenta le scuole, se avessi aspettato qualche anno, in attesa del miracolo che non avverrà mai, poi mi si sarebbe complicato tutto. Inoltre, è l'età giusta per la piccola per imparare una nuova lingua, Se, poi, le cose dovessero andare come spero, tra un paio d'anni la nostra piccola conoscerà già un paio di lingue. Niente male, no?

A presto!
Carlo

still written in Italy