giovedì 4 luglio 2013

Tutti a scuola d'Inglese!

Finalmente è arrivato il giorno di inizio del corso di inglese al college.

Lunedì 1 luglio, sveglia ore 6, partenza ore 7, arrivo in Cardiff ore 7:47, dopo 33 km, evitando quasi completamente il traffico dell'ora di punta.

Il nostro college è proprio nel cuore di Cardiff e ci hanno spiegato che, entrando in città prima delle 8, si riesce a trovare un posto per l'auto, dato che quelli che vanno a lavorare fuori città liberano il posto. Arrivando dopo le 8:15 i posti ritornano ad essere occupati. Non si può parcheggiare dove ci sono le linee gialle doppie e nemmeno in quelle bianche tratteggiate, riservate ai residenti e, vicino alla zona universitaria, non ci sono parcheggi a pagamento.

Siamo stati i primi ad entrare al college e siamo stati accolti con molta cortesia ed anche un po' di sorpresa, "It's very early, you can arrive later, the lessons starts at 9 o' clock" e spieghiamo che siamo così mattinieri perché arriviamo in auto e per evitare di rimanere imbottigliati nel traffico cittadino.

La segretaria ci fà accomodare in un'aula e ci accende un po' di PC connessi ad internet e ci spiega che possiamo usare la cucina ed il distributore automatico di bevande.

Nel frattempo, un po' per volta, fanno la loro comparsa anche altri studenti con i quali fraternizziamo velocemente. Ci sono un sacco di nazionalità diverse: araba, russa, cecoslovacca, libica. cinese, giapponese, koreana, taiwanese, tedesca e, naturalmente, italiana. E verso le 9 siamo tutti invitati a salire in aula.

Parla un giovane insegnante e ci spiega che, per poterci assegnare alla nostra classe, dovremo fare dei test, in modo da dare loro l'idea del nostro livello di inglese: un primo foglio con 25, frasi su cui scegliere tra 4 risposte diverse.

L'insegnante ci dice che, una volta completato il primo foglio, verrà subito controllato il risultato, se ok, allora ci verrà dato un secondo foglio con altre 25 domande. Se anche il secondo test avrà dato esito positivo, allora ce ne sarà un terzo... e poi un quarto, ma, dal modo in cui l'insegnante lo dice, sembra di capire che è una remota eventualità!

Si inizia, sono le 9:10, non c'è un limite di tempo e questo è già buono.

Via il primo foglio, passed, mi danno il secondo, passed, poi mi consegnano anche il terzo... passo anche quello e mi danno anche il quarto foglio!

In totale 100 domande, alle 10:30 consegno anche il quarto ed ultimo foglio e, dopo una mezz'oretta, dovrò sostenere un colloquio in inglese.

Caterina, nel frattempo, è stata più veloce di me ed ha consegnato con abbondante anticipo i fogli, fermandosi al terzo, non male per una che non ha mai più toccato l'inglese dopo la scuola.

Il colloquio con un'altra insegnante è piacevole e molto calmo, proprio stile British, mancava solo il thè, dove mi viene comunicato che i test non sono affatto andati male, dove mi viene chiesto che tipo di studi ho fatto, vogliono sapere di me, della mia famiglia e perché mi interessa così tanto imparare la lingua inglese. Spiego che il mio inglese l'ho studiato solamente alle scuole medie inferiori e che poi me lo sono tirato su tutto per conto mio e che sono lì per migliorare il mio inglese orale in ottica di uscire dal mio paese d'origine. Alla fine, mi viene detto che, per conoscere la classe in cui verrò destinato, bisognerà attendere il giorno dopo.

Finito il colloquio, veniamo riuniti nuovamente in aula e ci vengono presentate un sacco di utilissime informazioni sulla vita in UK e anche in Cardiff, dai numeri di telefono di emergenza, alle uscite d'emergenza, agli operatori telefonici in UK, ai consigli nel caso siamo ospitati presso famiglie inglesi, i vari DOs e DON'Ts. Ci viene raccomandato di non perdere mai il passaporto e ci vengono date vitali informazioni sulle nostre carte di credito, occhio a non farvele mangiare dal terminale ATM! Alla fine siamo omaggiati di una SIM card per il nostro telefonino :-) e raccomandano, fino allo sfinimento, la puntualità.

L'impressione iniziale è quella di una buonissima organizzazione, dettata da almeno 25 anni di esperienza in questo settore.

Martedì, finalmente ci chiamano ad uno ad uno per assegnarci definitivamente alla nostra classe.

Ci spiegano che ci sono 5 livelli, dal basic, all'intermediate, all'advanced, con i livelli intermedi. Caterina è stata assegnata all'intermediate, mentre io scoprirò solo in classe, di essere nell'upper-intermediate. Evvai!

La mia classe è composta da 8 studenti, 2 arabi, i russo, un libico, una taiwanese, un koreano, un cecoslovacco. Tra di loro, ci sono 3 ingegneri elettronici ed un dottore, una farmacista ed ho l'impressione che tutti abbiano un inglese migliore del mio.

Andrew, il nostro insegnante è veramente forte: amante dell'i-taglia e delle sue opere d'arte, anche con lui riesco a capire tutto ciò che dice ed è addirittura divertente riuscire a comunicare in una lingua nuova, in cuor mio sono felice di aver mantenuto viva, dentro di me, quella lingua studiata più di 35 anni fa!
Hanno avuto un senso le traduzioni dei brani dei CD musicali, sono servite le letture di manuali in inglese, è servito ascoltare le radio inglesi su internet, è servito ascoltare alcuni servizi di RT. Tutto è servito ed ora, l'inglese, sta diventando via via una lingua un po' più maneggevole.

Ad un certo punto, è stato bello poter spiegare alla classe il significato di "anthropologist" "a long and difficult word", l'etimologia della parola... dal greco antropos e logos... Certamente noi italiani abbiamo un vantaggio sugli altri, penso ai russi, agli arabi, ai cinesi, che non hanno nemmeno l'alfabeto in comune con noi, la lingua inglese ha molti termini, derivati dal latino e, una volta tanto, possiamo studiare con meno difficoltà. Se solo avessimo un sistema scolastico più serio... Andrew ci raccontava che, in tutti i paesi del nord Europa, l'inglese, pur non essendo la lingua nativa, viene parlata correntemente e capìta da tutti, con un eccellente livello di pronuncia e grammatica. Ed infatti ci diceva, che lì, in college, non troveremo mai norvegesi, svedesi, olandesi...
C'è qualche differenza con gli italici?

Carlo & Co.
written in Wales

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