giovedì 25 luglio 2013

Domanda: vi manca l'i-taglia?

Oggi abbiamo festeggiato il primo mese di permanenza qui in Galles e qualcuno ci ha chiesto se ci manca l'i-taglia.

Premesso che ci siamo spostati con tutta la famiglia, che il cibo che mangiamo qui, ce lo scegliamo molto simile a quel che eravamo abituati, che non abbiamo fatto enormi sconvolgimenti nella nostra vita, che il meteo, fin'ora, è stato davvero meraviglioso, che la gente è disponibile e gentile, la risposta è.................................

NO!

Certo, ci mancano i genitori, gli amici, i vicini con il loro calore ed affetto ma, credete, qui non si sta male. Stiamo scoprendo molte cose che là da noi non esistono e, spesso, manca anche il tempo per scriverle qui, ma non verrà buttato nulla della nostra esperienza.

Un saluto affettuoso a tutti voi!

Carlo & Co.

written in Wales

martedì 23 luglio 2013

Già fatto?

Sembra quasi impossibile, ma sono già finite le nostre tre settimane di corso di inglese al College.

Bilancio: entusiasmante!

Our last day of school in Cardiff at CELT college :-)

Peccato non averci pensato prima...

Il corso è stato amabile, grazie al mio insegnante che è stato super, mi sono realmente goduto ogni momento del mio corso, i compagni di classe piacevoli e tutti provenienti da paesi diversi. Peccato aver finito lì...

Anche Caterina, adesso, apprezza quel che è stato fatto: per lei è stata un po' più dura, visto che l'inglese erano almeno 20 anni che non lo ripassava e anche perché ha dovuto "trangugiare" dosi massicce di grammatica.

E adesso?
Siamo alla ricerca di qualcosa da fare, per continuare l'affinamento della lingua, più che altro farci l'orecchio, perché una cosa è l'inglese in classe, un'altra l'inglese parlato dalla gente comune.

Carlo & Co.

written in Wales

giovedì 4 luglio 2013

So many differences...

A volte, può essere divertente scoprire le differenze tra noi "nel continente" e loro, qui nella terra di Albione. Si ha l'impressione che qui, per certe cose, siano bastian contrari :-) ma forse è solo per ricordarci che non siamo a casa nostra... e che non c'è un unico modo per fare le cose.

Questo post è "still in progress", a mano a mano che trovo cose nuove ed interessanti, lo aggiorno.

Di seguito una lista delle differenze trovate dopo circa una settimana di permanenza.

E' famosa ed è lo spauracchio di ogni automobilista: la guida nella carreggiata a sinistra (a cui, incredibilmente, ci si abitua molto velocemente).

Poi c'è il posto di guida a destra nelle auto fatte per il mercato UK, però le marce sono come le nostre e non speculari, cioè la prima marcia è rivolta verso il passeggero e anche tutti i comandi sul volante sono uguali ai nostri. In pratica, è come se avessero spostato il posto del guidatore da sinistra a destra, lasciando il cambio dov'è.

Driver seat on the right

Anche i semafori, sono sia a destra che a sinistra ma a me veniva un colpo ogni volta quando, svoltando, mi trovavo a passare col semaforo rosso a destra e verde a sinistra... perché il riferimento è sempre il lato sinistro della strada!

Sempre parlando di semafori, qui sono sincronizzati, difficilmente ti trovi un semaforo verde e 10 metri dopo uno rosso, come succede spesso e volentieri da noi.

Quando un semaforo rosso sta per diventare verde, si accende il giallo e si può già partire, prima che scatti il verde (questione di frazioni di secondo).

I gialli sono velocissimi... se è verde passi, ma se è giallo ti conviene fermarti immediatamente, se passi col rosso, ci saranno sicuramente 3-4 telecamere funzionanti che avranno immortalato l'impresa! In alcuni casi, ho visto il flash...

In molti incroci, è facile trovare un box giallo con tante linee oblique ed incrociate (junction box): significa che non bisogna fermarsi lì. In caso di incolonnamenti, se fossimo sopra all'area contrassegnata dal box giallo, potremmo impedire anche l'attraversamento dagli altri lati della strada.

Junction box

Parcheggiare può essere un problema se non si conosce la segnaletica: vietato lasciare l'auto in sosta dove ci sono linee doppie e tratteggiate, si può parcheggiare in tutti gli altri posti dove non ci sono linee.

Sempre per quel che riguarda il parcheggio, qui non esiste la regola di parcheggiare ad almeno 10 metri da un incrocio, si può parcheggiare proprio a filo dell'incrocio, rendendo spesso molto rischioso l'attraversamento o l'immissione in strada.

Se qualcuno vi lampeggia, vuol dire che vi lascia passare, non che avete combinato qualcosa e nemmeno che ci sono i "canarini"... (termine CB). Se vi lasciano passare, è buona educazione ringraziare sempre alzando la mano.

Di giorno, i fari non vengono accesi né in autostrada, né nelle strade secondarie e, per quel che riguarda la sicurezza, gli inglesi non scherzano, safety first!
Chissà come mai in i-taglia, dove c'è più luce, siamo obbligati ad avere sempre i fari accesi. Vi do un suggerimento? Se avete i fari accesi, consumate più carburante e se consumate più carburante, lo stato incassa più soldi di tasse e se incassa più soldi di tasse, può continuare a sperperarne ancora di più. O no???

In caso di neve, se le strade sono impraticabili, vi mandano un sms che vi invita a rimanere a casa, la giornata lavorativa vi viene pagata normalmente e l'azienda per cui lavorate, richiede un rimborso... allo stato... perché è sua la gestione delle strade.

I passaggi pedonali, in genere, sono segnalati da pali con sopra una sfera gialla (flashing beacons), contornata da led lampeggianti ed il pedone, qui, ha la precedenza su tutti.

Anche i dossi, sono diversi: sono come dei rigonfiamenti di asfalto che nascono in mezzo alla carreggiata, ce ne sono un'infinità, soprattutto nei centri abitati.

Poi ci sono le linee orizzontali a zig-zag, in prossimità di una fermata allo stop o semaforo.

Una cosa veramente spaventosa, sono i milioni di telecamere che sorvegliano le strade da ogni pilone della luce o semaforo, qui fare i furbi è pressoché impossibile, i limiti di velocità ed i semafori e le corsie preferenziali, vanno rispettati per non trovarsi a pagare... milioni di multe!
In i-taglia non potranno mai fare una cosa del genere, manca la rete e l'infrastruttura informatica per gestire una tale mole di informazioni. Qui si ha veramente l'impressione che qualcuno, da remoto, ti possa seguire passo passo ovunque ti sposti.

Come già detto, tutte le autostrade sono gratuite e molto frequentate, nessuno fà il gradasso e tutti viaggiano nel completo rispetto del codice stradale.

La velocità massima in autostrada solitamente 70 miglia (112 km/h) ma può essere anche 60 (96 km/h) o 50 (80 km/h) e anche 40 miglia (64 km/h), a seconda della pericolosità del tratto autostradale, del traffico e del momento.

Abbiamo già visto il connettore del GPL completamente diverso e distributori di LPG completamente self-service, come in Francia.

In i-taglia le mie finestre a ribalta si aprono completamente con la leva orizzontale, mentre, con la leva in verticale, si aprono a compasso, qui è esattamente il contrario.

Sempre parlando di finestre, qui non esistono balconi o tapparelle, al massimo vengono oscurate tramite tende o simili... dispersioni termiche a go-go!

Sempre parlando di case, i tetti non hanno spiovente ma sono a filo del muro.

Houses without sloping roof and cars parked near the cross, it's normal!

I rubinetti dell'acqua calda/fredda sono invertiti, a casa mia se vuoi aprire un rubinetto lo alzi, qui lo abbassi.

Se vuoi una nuova SIM per il tuo telefonino, te la puoi comperare ovunque per 1 sterlina (alcuni le regalano pure) e nessuno ti chiede documenti, codici fiscali o fà fotocopie. La compri, la carichi e la usi da subito. Esattamente come da noi???

Anche le prese di corrente sono diverse, tutte dello stesso formato e adatte a sopportare contatori di corrente decisamente più generosi dei nostri miseri 3 kW:

"The normal maximum capacity for individual domestic properties is 15 kW".

Cioè, 5 volte tanto la potenza "a-normale" che ci viene assegnata in i-taglia!
E' proprio il caso di dire, poveri noi!

Ed infatti sono comunissimi i bollitori istantanei da 3000 watt (per il tea o per avere l'acqua bollente in pochissimo tempo), e l'acqua della doccia viene riscaldata istantaneamente da una "scatoletta" (shower) 20 x 30 cm da 9500 watt: non si spreca acqua ed arriva calda, appena apri il rubinetto.

UK Shower

Ogni presa di corrente ha il suo interruttore incorporato, in modo che per scollegare l'apparecchio dalla rete, non serve staccare la spina, That's good!

Qui non ci sono praticamente mai temporali, se ci sono, sono un evento rarissimo, inoltre, una cosa che sorprende appena sbarcati qui, è la durata della giornata, molto strano avere ancora la luce alle 22:30, purtroppo nel periodo invernale, alle 16 qui è già notte.

Carlo & Co.

written in Wales

Fish and Chips

La magica Laura ci ha offerto il famoso "Fish and Chips" perché ha voluto che provassimo questa leccornia.

Tanto per non farci mancare nulla, ci ha portati in uno dove servivano porzioni davvero esagerate di patate fritte: con 2 porzioni, abbiamo riempito un sacchetto della spesa! E poi le salsine... Pietà!

Davvero buonissimo, se fatto bene e con l'olio fresco, è una goduria per il palato ma un vero affronto al nostro povero fegato ed alla linea! Da provare ma con cautela!

Carlo & Co.

written in Wales

Tutti a scuola d'Inglese!

Finalmente è arrivato il giorno di inizio del corso di inglese al college.

Lunedì 1 luglio, sveglia ore 6, partenza ore 7, arrivo in Cardiff ore 7:47, dopo 33 km, evitando quasi completamente il traffico dell'ora di punta.

Il nostro college è proprio nel cuore di Cardiff e ci hanno spiegato che, entrando in città prima delle 8, si riesce a trovare un posto per l'auto, dato che quelli che vanno a lavorare fuori città liberano il posto. Arrivando dopo le 8:15 i posti ritornano ad essere occupati. Non si può parcheggiare dove ci sono le linee gialle doppie e nemmeno in quelle bianche tratteggiate, riservate ai residenti e, vicino alla zona universitaria, non ci sono parcheggi a pagamento.

Siamo stati i primi ad entrare al college e siamo stati accolti con molta cortesia ed anche un po' di sorpresa, "It's very early, you can arrive later, the lessons starts at 9 o' clock" e spieghiamo che siamo così mattinieri perché arriviamo in auto e per evitare di rimanere imbottigliati nel traffico cittadino.

La segretaria ci fà accomodare in un'aula e ci accende un po' di PC connessi ad internet e ci spiega che possiamo usare la cucina ed il distributore automatico di bevande.

Nel frattempo, un po' per volta, fanno la loro comparsa anche altri studenti con i quali fraternizziamo velocemente. Ci sono un sacco di nazionalità diverse: araba, russa, cecoslovacca, libica. cinese, giapponese, koreana, taiwanese, tedesca e, naturalmente, italiana. E verso le 9 siamo tutti invitati a salire in aula.

Parla un giovane insegnante e ci spiega che, per poterci assegnare alla nostra classe, dovremo fare dei test, in modo da dare loro l'idea del nostro livello di inglese: un primo foglio con 25, frasi su cui scegliere tra 4 risposte diverse.

L'insegnante ci dice che, una volta completato il primo foglio, verrà subito controllato il risultato, se ok, allora ci verrà dato un secondo foglio con altre 25 domande. Se anche il secondo test avrà dato esito positivo, allora ce ne sarà un terzo... e poi un quarto, ma, dal modo in cui l'insegnante lo dice, sembra di capire che è una remota eventualità!

Si inizia, sono le 9:10, non c'è un limite di tempo e questo è già buono.

Via il primo foglio, passed, mi danno il secondo, passed, poi mi consegnano anche il terzo... passo anche quello e mi danno anche il quarto foglio!

In totale 100 domande, alle 10:30 consegno anche il quarto ed ultimo foglio e, dopo una mezz'oretta, dovrò sostenere un colloquio in inglese.

Caterina, nel frattempo, è stata più veloce di me ed ha consegnato con abbondante anticipo i fogli, fermandosi al terzo, non male per una che non ha mai più toccato l'inglese dopo la scuola.

Il colloquio con un'altra insegnante è piacevole e molto calmo, proprio stile British, mancava solo il thè, dove mi viene comunicato che i test non sono affatto andati male, dove mi viene chiesto che tipo di studi ho fatto, vogliono sapere di me, della mia famiglia e perché mi interessa così tanto imparare la lingua inglese. Spiego che il mio inglese l'ho studiato solamente alle scuole medie inferiori e che poi me lo sono tirato su tutto per conto mio e che sono lì per migliorare il mio inglese orale in ottica di uscire dal mio paese d'origine. Alla fine, mi viene detto che, per conoscere la classe in cui verrò destinato, bisognerà attendere il giorno dopo.

Finito il colloquio, veniamo riuniti nuovamente in aula e ci vengono presentate un sacco di utilissime informazioni sulla vita in UK e anche in Cardiff, dai numeri di telefono di emergenza, alle uscite d'emergenza, agli operatori telefonici in UK, ai consigli nel caso siamo ospitati presso famiglie inglesi, i vari DOs e DON'Ts. Ci viene raccomandato di non perdere mai il passaporto e ci vengono date vitali informazioni sulle nostre carte di credito, occhio a non farvele mangiare dal terminale ATM! Alla fine siamo omaggiati di una SIM card per il nostro telefonino :-) e raccomandano, fino allo sfinimento, la puntualità.

L'impressione iniziale è quella di una buonissima organizzazione, dettata da almeno 25 anni di esperienza in questo settore.

Martedì, finalmente ci chiamano ad uno ad uno per assegnarci definitivamente alla nostra classe.

Ci spiegano che ci sono 5 livelli, dal basic, all'intermediate, all'advanced, con i livelli intermedi. Caterina è stata assegnata all'intermediate, mentre io scoprirò solo in classe, di essere nell'upper-intermediate. Evvai!

La mia classe è composta da 8 studenti, 2 arabi, i russo, un libico, una taiwanese, un koreano, un cecoslovacco. Tra di loro, ci sono 3 ingegneri elettronici ed un dottore, una farmacista ed ho l'impressione che tutti abbiano un inglese migliore del mio.

Andrew, il nostro insegnante è veramente forte: amante dell'i-taglia e delle sue opere d'arte, anche con lui riesco a capire tutto ciò che dice ed è addirittura divertente riuscire a comunicare in una lingua nuova, in cuor mio sono felice di aver mantenuto viva, dentro di me, quella lingua studiata più di 35 anni fa!
Hanno avuto un senso le traduzioni dei brani dei CD musicali, sono servite le letture di manuali in inglese, è servito ascoltare le radio inglesi su internet, è servito ascoltare alcuni servizi di RT. Tutto è servito ed ora, l'inglese, sta diventando via via una lingua un po' più maneggevole.

Ad un certo punto, è stato bello poter spiegare alla classe il significato di "anthropologist" "a long and difficult word", l'etimologia della parola... dal greco antropos e logos... Certamente noi italiani abbiamo un vantaggio sugli altri, penso ai russi, agli arabi, ai cinesi, che non hanno nemmeno l'alfabeto in comune con noi, la lingua inglese ha molti termini, derivati dal latino e, una volta tanto, possiamo studiare con meno difficoltà. Se solo avessimo un sistema scolastico più serio... Andrew ci raccontava che, in tutti i paesi del nord Europa, l'inglese, pur non essendo la lingua nativa, viene parlata correntemente e capìta da tutti, con un eccellente livello di pronuncia e grammatica. Ed infatti ci diceva, che lì, in college, non troveremo mai norvegesi, svedesi, olandesi...
C'è qualche differenza con gli italici?

Carlo & Co.
written in Wales