domenica 30 giugno 2013

Eggs 'n bacon?

Voci incontrollate e pazzesche, raccontavano della difficoltà di trovare qualcosa da mangiare di "normale" per l'italiano che si rechi in UK. "Spedisciti un pochi di pacchi di pasta", suggeriva qualcuno... mentre la nostra amica Laura ci rassicurava che qui avremmo trovato qualsiasi cosa. Addirittura qualcuno raccontava che la pasta che si trova qui è "diversa" dalla nostra, secondo altre voci, anche se prodotta in i-taglia, ne veniva fatta una versione peggiore per l'export. Possibile? No.

Dopo quasi una settimana di permanenza in suolo inglese, possiamo dire che la nostra amica aveva pienamente ragione. Non bisogna avere timore, qui c'è tutto quello che eravamo soliti mangiare nella nostra terra. Noi, per motivi di comodità, ma anche di risparmio, ci riforniamo sia al Lidl, sia in altri supermercati della zona, si trovano le stesse confezioni, le stesse marche, con lo stesso gusto, con gli stessi pesi che siamo soliti acquistare in i-taglia.

Pasta, sughi, verdure, frutta, all'incirca hanno gli stessi prezzi che da noi. Si trovano perfino le mele della Val Venosta... Per alcune cose c'è molta più scelta, molte verdure che noi non abbiamo mai visto ed alcuni pesci veramente saporiti.

In teoria, la popolazione ha a disposizione tutto quel che servirebbe per un'alimentazione sana, ma ha anche a disposizione un sacco di schifezze di cui si nutre abitualmente. Come capita spesso di vedere, non hanno una cultura del cibo.

Una cosa che colpisce subito l'occhio girando per i supermercati, è il vedere un enorme numero di persone con problemi di gambe, gente che fà uso, nel migliore dei casi di bastone o di stampelle, e nel peggiore di carozzella. E non sono tutte persone anziane, ma anche persone attorno i 30 anni. Mi ricorda molto l'American Style; anche là hanno gli stessi problemi, sovrappeso e gambe non più funzionanti.
Che tristezza.

In giro si vedono molti Fish & Chips, al pub servono panini di carne esagerati.
Sarà che da poco tempo ho iniziato a leggere dei danni che porta una dieta ricchissima di proteine animali, latte e carne, ma ho veramente il sospetto che qui, l'alimentazione sbagliata sia la causa di parecchi malanni.

Curiosità: stranamente, qui, come unità di misura, usano il litro ed i grammi e fin'ora nelle confezioni, non ho mai visto galloni, pinte od once. Ma non disperate: rimangono ancora le miglia al posto dei chilometri.
Ed i gradi? Celsius o Fahrenheit? Celsius!

Carlo & Co.

written in Wales

Ready to go to school?

Domani inizieremo a frequentare il primo giorno di corso di inglese al college giù a Cardiff, per un totale di 3 settimane.

Abbiamo "scelto" Cardiff perché in questo periodo non c'erano tanti altri college aperti durante l'estate e più vicini al posto dove siamo ospitati, l'alternativa era venire qui in settembre, ma poi la stagione sarebbe stata meno favorevole per il viaggio ed allora...

Dovremo prima passare da un'amica di Laura, dove lasceremo in affido la nostra piccola Elisa e dove starà assieme ad altri bimbi piccoli che parleranno inglese ed italiano. Per lei imparare una nuova lingua sarà sicuramente meno stressante e forse più divertente.

Il viaggio in Cardiff sarà da ridere, la cosa che ora mi preoccupa di più è la strada, pur avendola già fatta un paio di volte per prova, non è proprio così facile da ricordare. Mille cose da stare attenti.

Driving to Cardiff
Non sono mai stato un amante del traffico cittadino e dovrò immergermi completamente in quello di una metropoli come Cardiff e proprio nell'ora di punta!

Ma sopravviveremo, se siamo qui, è proprio per seguire questo corso che dovrà farci acquisire un po' di sicurezza riguardo al nostro zoppicante inglese.

Time will tell and stay tuned for more news!

Carlo, Caterina & Elisa

written in Wales

venerdì 28 giugno 2013

Pronti... partenza... VIAAAAA!

Premessa quasi OT: un paio di giorni prima della partenza per il Galles, si erano bloccati gli scarichi della cucina-lavastoviglie, pertanto ho perso tempo ed infinite energie per tentare di sbloccare la situazione, risolta solamente grazie all'uso di una sonda da 15 metri con idropulitrice. Un sacco di lavori e preparativi che dovevo fare in quei giorni, sono stati eseguiti all'ultimo secondo o saltati di netto... compreso il riposo ed il sonno, sicché sono partito già stanco e stressatissimo. La mia valigia l'ho preparata un'ora prima della partenza... Ma alla fine, siamo partiti!

E così, sabato 22 giugno, verso le 22:30, dopo essere stati ospitati a cena dai miei genitori, siamo saliti in auto, con destinazione finale, Cwmbran, Wales, dove saremo ospitati dalla nostra AMICA Laura, che si è offerta di darci ben più di una mano per il nostro progetto, cioè migliorare il nostro inglese.

Il viaggio, fatto interamente in auto e guidato interamente da me, prevedeva le seguenti tappe:
  1. Orgiano (VI) - traforo del monte Bianco - Dijon - 770 km
  2. Dijon - Calais (ferry terminal, con prenotazione del ferry il 24, ore 9) - 570 km
  3. Dover - Newport - 360 km
In i-taglia, durante tutta la settimana precedente, le temperature massime sono arrivate a sfiorare i 40 gradi, pertanto siamo partiti vestiti molto leggeri e con 28 gradi, ma con alcuni vestiti un po' più pesanti da indossare a mano a mano che le temperature sarebbero scese.

La piccola Elisa, fortunatamente, ha dormito appena salita in auto :-)

Elisa's always sleeping...
e, nonostante il navigatore mi volesse mandare fuori dall'autostrada ad ogni casello, il viaggio è stato piuttosto rilassante, poco traffico, a parte le grandi città come VR, BS, BG, MI, ma normalmente sembrava di essere i soli in autostrada ed una luna piena bianchissima che ci illuminava il cammino.

Fatto GPL in un distributore nei pressi di Aosta, prima di iniziare la salita, e una sosta per mettere qualcosa nella pancia e poi... via di nuovo.

Siamo arrivati a Courmayeur alle 4:11, dopo più di 430 km percorsi.

Il carissimo pedaggio per l'attraversamento del traforo del monte Bianco, senza incrociare anima viva, a parte l'omino del casello. Tutto sommato, l'attraversamento è stato veloce, a dispetto dei 41,4 euro spesi per gli 11,6 km e poi... Bienvenue en France!

A Magland, sosta di riposo, chiuso gli occhi per un'oretta e staccato gli occhi ed i nervi dalla strada.

Ripartiti alla volta di... Ginevra, passando per la città e costeggiando per lunghissimi tratti il lago omonimo, abbassando la media del viaggio di un bel po'. Alla fine, siamo usciti dalla Svizzera ma passando sempre per strade secondarie, siamo arrivati a Dijon, verso le 10:20.

Qui ho provato l'ebbrezza di fare il pieno di GPL in un distributore self-service, che spettacolo! Ricordo che in Francia esistevano ancora 10 anni fa... E in i-taglia? Tranquilli, non li metteranno mai!

In Francia, ho trovato strade veramente bellissime, ottimamente manutenute, con una bellissima e chiara segnaletica e... pressoché inutilizzate. Abbiamo fatto centinaia di km su strade secondarie, in mezzo alla campagna, non trovando proprio nessuno. E sì che alla domenica la gente dovrebbe muoversi. Mah!

A Dijon e dintorni, abbiamo cercato inutilmente un hotel per riposare.
Gli unici 2 che abbiamo trovato avevano prezzi improponibili, 95-130 euro a stanza.

Dapprima abbiamo tentato di spostare la nostra ricerca nella strada verso Calais, poi, rendendoci conto che era inutile, vuoi per il mio oramai scarso livello di francese (l'avevo studiato 35 anni fa), vuoi perché sembrava non esserci mai nessuno cui chiedere ed ottenere informazioni utili, abbiamo deciso di riposare un po' in mezzo alla campagna fuori Dijon per poi ripartire alla volta di Calais.

Mangiato, dormito forse mezz'ora, e poi, via di nuovo, attraverso le strade interne ma ben presto, a causa dei limiti di velocità, mi sono deciso ad approfittare delle autostrade a pagamento, pur di arrivare in tempo per prenotare una stanza e dormire decentemente.

Questa seconda parte della tappa è stata molto movimentata, meteorologicamente parlando: siamo passati dal sole ai nubifragi un numero impressionante di volte, con raffiche di vento che spostavano l'auto e che rendevano necessaria una continua correzione di rotta per rimanere in corsia, con velocità di crociera tra i 100 e i 115 km/h.

Il paesaggio ci ha offerto centinaia di enormi generatori eolici e si capisce bene perché ce ne siano davvero così tanti.

Wind generators
Un'altra pausa in autostrada di poco più di mezz'ora e via di nuovo, sotto l'acqua.

La cosa interessante è che, pur essendo partito da casa senza aver riposato e senza aver dormito seriamente durante il viaggio, escluso qualche micro-sonno di meno di mezz'ora, durante le fermate, non ho mai accusato nemmeno un colpo di sonno o di stanchezza fisica, quando mi fermavo era semplicemente perché ero stanco di guidare. Come ex-turnista h24, so bene che cosa siano i colpi di sonno...

Siamo arrivati a Calais verso le 20:30, poi una veloce visita al terminal che avremo raggiunto l'indomani. In totale, 1355 km percorsi in 18 h. Una veloce ricerca dell'ufficio informazioni (chiuso), una rapida consultazione del tabellone elettronico e la scelta "ad istinto" del B&B che ci avrebbe ospitato, copia incolla nel navigatore e poi visita di perlustrazione. In meno di 2 minuti, alle 20:58 fissata la stanza, letto matrimoniale + letto a castello, con doccia, posto auto custodito, e prima colazione compresa. Il tutto per 74.45 euro. E' stato un vero affare, il posto si è rivelato tranquillo e pulito, il personale molto cordiale e disposto a parlare inglese.

La mattina, nonostante la sveglia alle ore 7, ci siamo ritrovati bloccati nel mezzo di un ingorgo che ci ha tenuti fermi per una 20ina di minuti, facendoci rischiare di perdere il ferry delle 9.
Fortunatamente il traghetto stava ancora imbarcando gli ultimi camion e siamo riusciti a salire sul ferry 10 minuti prima che partisse.

Leaving Calais from ferry

La piccola, dapprima smaniava per vedere la "barca" dove avremmo caricato la nostra auto, ma, una volta dentro la stiva, ha iniziato a gridare terrorizzata nel vedere tutti 'sti camion e corriere allineati uno dopo e a fianco l'altro.

Fortunatamente il terrore è passato quando ha scoperto la sala giochi elettronici...

Elisa is driving like a mad!

Elisa's fighting... look at the other boys...

Elisa on the motorbike

Now I'll let you see how to do...

Traversata piacevole e veloce, alle 10:50 eravamo già in suolo inglese!

White Cliffs of Dover

Ed eccoci a Dover, purtroppo il GPL è finito proprio sulla prima rampa per uscire dal terminal ma avevo letto che in giro c'erano un sacco di distributori ed avevo salvato nel PC anche il link con la mappa dei distributori GPL in UK.

Dopo una 70ina di km, senza aver incontrato alcuna stazione di rifornimento lungo l'autostrada, esco, deciso a trovare un distributore di gas. Gira di qua, gira di là, avanti, indietro, un paio di distributori mi dicono che lì, in zona, non sanno di distributori di LPG. Tiro fuori il mio PC alla ricerca di qualche rete WiFi aperta e... finalmente scopro un indirizzo a circa 8 miglia da dove siamo. Dopo nuove lunghe ricerche finalmente arriviamo alla pompa self service di LPG, prendo in mano la pistola e... sorpresa: l'attacco è completamente diverso dal nostro, il personale dei distributori, sempre gentilissimi e cordiali, mi dicono che non hanno mai visto riduttori per il mio bocchettone. E sì che è quello più standard possibile, quello che, in quasi tutta Europa, gli si attacca la pistola erogatrice direttamente.

Dopo aver tentato con 3 distributori diversi, ci rinuncio ed alla fine arriveremo fino a Cwmbran sempre a benzina. Sigh!

Ma, un po' tentando di uscire dalle strade secondarie, un po' sbagliando ad interpretare segnaletiche strane su 5 corsie, sbagliamo completamente strada e ci ritroviamo nella parte sud di Londra!

Qui le cose hanno cominciato ad assumere un tono decisamente poco rilassante: ogni miglio percorso ci inoltravamo sempre più, senza avere un'aiuto da parte del maledetto navigatore, purtroppo, riponendo troppa fiducia nel GPS, non mi ero scritto le varie autostrade da percorrere, pertanto non potevo sapere da che parte e cosa cercare per uscire da là.

Lanciato un S.O.S. a Laura, ci ha dato delle chiare indicazioni su che autostrade precorrere e finalmente siamo riusciti a riprendere la strada giusta, senza prima aver riempito la pancia e... il serbatoio della benzina! E guaaai a chi esce dall'autostrada, adesso! Caterina ha fatto la navigatrice e leggeva pezzi di SMS inviati gentilmente da Laura.

In tutto questo casino, il fatto di guidare a sinistra, è stata l'ultima delle preoccupazioni e dei traumi e, tutto sommato, siamo riusciti ad avere un buon viaggio, nonostante l'asfalto delle autostrade inglesi non sia così bello, liscio e silenzioso come quello delle autostrade francesi, in questo i francesi sono veri campioni.

Anche qui, in England, abbiamo visto enormi generatori eolici.

Pedaggio decisamente più umano di 6.2 £ sul ponte di Severn Bridge (l'unico pagamento fatto, le autostrade qui in UK sono tutte gratuite) ed arriviamo finalmente a destinazione alle 17:30, dopo 1771 km percorsi in 26 h 14' effettive.

Storia a lieto fine: parlando con Laura del problema del rifornimento di LPG, ci ha accompagnati in un posto dove lei aveva lavorato qualche anno prima e dove installavano impianti LPG. Laura è magica: mi hanno fatto avere il riduttore per il bocchettone che va bene per la mia auto e mi hanno fatto anche il pieno di LPG! Quando si dice, la donna giusta al momento giusto!

Se a qualcuno balena l'idea di venire qui in UK con l'auto a GPL, si procuri prima il giusto riduttore per le pistole LPG del Regno Unito.

A presto

Carlo, Caterina & Elisa
written in Wales

mercoledì 19 giugno 2013

Learn to Fly!

Ciao, mi chiamo Carlo e sono un giovane di 47 anni, senza lavoro da circa un anno e mezzo.

Per più di una ventina d'anni ho lavorato nell'Information Technology, mainframe, z/OS, facendo turni h24/365, in quella che, un tempo, è stata una delle più efficienti ed organizzate sale macchine o control room d'Europa.

Sala Macchine Vicenza
Sala Macchine Vicenza 2002
In questo blog, soprattutto per gli amici, conoscenti, vicini di casa, piccoli fans, ma anche no, racconterò di una nuova avventura che mi appresto a cominciare: il piano "E" o "exit" ovvero, la ricerca di un futuro diverso per me e la mia famiglia, possibilmente fuori da questo marcio manicomio che si chiama i-taglia.

Il mio piano "E" è nato un po' per volta, come unica alternativa all'asfissiante e mortale immobilismo nazionale. Purtroppo, anche se c'è ancora la voglia di lavorare, qui è di fatto impossibile. In Italia non c'è futuro, né per noi, né per i nostri figli. Siamo tutti morti.

Come primo step, vado in UK per migliorare l'inglese, lingua che conosco sufficientemente bene ma che non ho mai praticato oralmente, poi si vedrà.
Andiamo via tutti, moglie e figlia di 4 anni compresa.

In questi mesi di "preparazione", non ho ascoltato la maggioranza e la pressione di coloro che consigliavano di andare da solo, o andare in avanscoperta, io ho sempre detto: "o tutti, o nessuno". Ma perché negare alla mia famiglia la possibilità di migliorare o imparare una nuova lingua, conoscere nuove persone, vedere nuovi luoghi, condividere un'esperienza assolutamente nuova per noi? Perché separarci? In fondo, questa può essere vista come una vacanza turistica, dove porteremo a casa nuove esperienze ed un inglese migliore.

La moglie, fortunatamente, ha potuto usufruire di qualche mese di aspettativa, mentre la piccola ancora non frequenta le scuole, se avessi aspettato qualche anno, in attesa del miracolo che non avverrà mai, poi mi si sarebbe complicato tutto. Inoltre, è l'età giusta per la piccola per imparare una nuova lingua, Se, poi, le cose dovessero andare come spero, tra un paio d'anni la nostra piccola conoscerà già un paio di lingue. Niente male, no?

A presto!
Carlo

still written in Italy